mercoledì 8 ottobre 2014

Aggiungi un posto all’auto

Al canto del gallo si ode improvvisamente un urlo come fosse Tarzan che con la sua liana sopraggiunge dalla foresta attraversando velocemente il corridoio di casa fino a lanciarsi direttamente sul mio letto che improvvisamente rimbalza, simulando un movimento tellurico: “Pierluigiiiiiiiiiiiiiiii, dai andiamo che è tardi e devi farti ancora la valigiaaaa. Noi è già due ore che siamo in piedi e tu ancora nel letto a dormire, ma che esempio dai ai ragazzi?”

" A Manuè, ma so le cinque di mattina, dove dobbiamo andà a caccia? Ma è mai possibile che uno invece desse contento di andare in vacanza, si deve fare il sangue amaro alzandosi all’alba. Lo sai che nun ce metto gnente a famme la valigia".

Infatti non appena loro stanno chiamando l’ascensore, prendo il mio trolley e giusto il tempo che venga al terzo piano mi sono perfino lavato ed ho finito di mettere i miei quattro indumenti di sopravvivenza nel mio bauletto, grande più o meno come un’ astuccio scolastico. Due mutande, due calzini, un costume da bagno da tenere anche come pigiama, un paio di infradito, uno spazzolino senza dentifricio, un jeans, una canottiera bianca, modello Rocco e i suoi fratelli e due magliette.
Mia moglie scende invece con un sarcofago modello egizio originale dove dentro ci sono perfino i denti di sua madre che custodisce gelosamente dopo averle finalmente fatto acquistare una dentiera. Dentro ovviamente c’è di tutto e per tutte le stagioni, dovessero anticipare prima del tempo e all’improvviso, nonostante tutti dicano che siamo in piena estate. Porta con se anche del pane surgelato qualora non si dovesse trovare sul posto.

Anche i ragazzi si sono addestrati nel portare con loro l’intera cameretta.

Noi siamo sette più una casa da portare in vacanza nonostante ne abbiamo affittata un’altra dove andremo.

Scendiamo e troviamo la solita macchina che appena ci vede ci manda direttamente a quel paese e che tenta di mettersi in moto da sola per fuggire verso il primo posto in Svizzera dove praticano l’eutanasia.
Una fiat multipla modificata abarth con due sedili irregolari nel bagagliaio posteriore.

Sul tetto un portabagagli di due piani di morbidezza dove ogni volta sono tenuto a dare prova delle mie abilità di scalatore.

“Ma è mai possibile tutta sta robba, quante volte ve devo di che se ce ferma la polizia vado direttamente al gabbio e nun sarebbe nemmeno male così finalmente me riposo”.

E lei: “ ma su dai, non ti mettere a fare lo spiritoso proprio adesso, non fai ridere nessuno, piuttosto fai qualcosa, prova a sistemare meglio le cose, noi quando partivamo con la mia famiglia, mio padre scendeva di notte per caricare la macchina e devo dire che a parte le ruote che effettivamente erano un po storte dal peso, riusciva a sistemare ogni cosa”

“Tu padre, tu padre, sempre tu padre,…lo possino ammazzallo”.

Mia moglie: “ma allora acquistiamo un’altra macchina no? A proposito ho detto a Clara che le diamo un passaggio fino alla stazione perché lei va a Brunico dalla zia e non preoccuparti perché ha soltanto due valige”.

Appena sposati avevamo una cinquecento del 1967, modello “f” che abbiamo tenuto fino al terzo figlio.

Ci andavamo ad Ostia, al mare riuscendo a caricare perfino l’ombrellone e la cabina di stoffa più il tavolino da pic-nic.

A metà strada scendevamo tutti e la facevamo raffreddare altrimenti fischiava come fosse un treno accelerato.

In macchina si canta, si discute, si ride, si litiga, si fanno le puzze e si aprono i finestrini senza mai scoprire chi fosse stato.

Qualche anno fa avevamo perfino un gatto, romoletto che però trasportavamo libero senza gabbia, meglio che non vi racconto il resto……la cosa certa è che ci mettevamo un giorno intero per andare in montagna nonostante avessimo provato negli anni tutte le soluzioni possibili, viaggiando di notte, la mattina presto, dopo pranzo perché tanto chi vuoi che giri a quelli ora…, la sera col fresco.

Nessuna delle nostra vesciche era sincronizzata anzi erano tarate ognuna con un’ area di servizio diversa per cui ero costretto a fumarmi l’intero pacchetto di sigarette, una per ogni sosta.

Si partiva con la macchina pulita perché senno gli altri ci avrebbero giudicati male…ma poi chi caspita saranno questi altri se uno cammina veloce sull’autostrada.., e si arriva lerci, pieni di bicchieri di carta e di cartacce sui tappetini come se la macchina si trasformasse strada facendo in un camion della nettezza urbana.

Per me era stupendo controllare i loro volti dallo specchietto retrovisore.

Pietro non parlava per tutto il viaggio, guardava fuori e rimaneva attratto dal paesaggio che correva lungo il suo lato di marcia.

Teresa di solito ascoltava musica con le cuffiette e ogni tanto cantava e faceva delle smorfie buffe, Agnese leggeva in continuazione e dopo un po si sdraiava per il mal di pancia, Giovanni parlava sempre al telefono con i suoi amici emettendo dei suoni incomprensibili di quelli che usano gli adolescenti quando si parlano, mentre Stefano fa domande in continuazione e di qualsiasi tipo come fosse un martello pneumatico.

Invece Emanuela finalmente dormiva con la bocca aperta, poverina era in piedi dalla notte precedente.

Il dentista le ha detto che ha la mandibola che le scrocchia e che rischia di restare a bocca chiusa o a bocca aperta.

Noi all'unanimità scommettiamo sulla prima ipotesi, scherzo ovviamente…..perchè la gioia e l’allegria è il nostro vero carburante e di questi tempi con tutto quello che costa......

Adesso alcuni di loro sono diventati grandi e hanno voglia si organizzarsi le vacanze con i loro amici anche se almeno per una decina di giorni vengono con noi in montagna.

Al loro posto viene ogni tanto una nonna con annesso scalino portatile perché sono entrambi rincalcate e non gliela fanno a salire.

Mia suocera poi ha paura della velocità e quando supero i 100 inizia a muovere nervosamente la spalla e a parlare sotto voce, spero che preghi, ma ogni tanto mi viene il dubbio che mi mandi qualche maledizione.

Ecco, a proposito, la macchina è anche il luogo dove abbiamo pregato di più tutti insieme recitando il santo rosario, insomma se ci pensate bene dalle vacanze, alla spesa, all'accompagnamento dei figli in giro per lo sport, per il catechismo, a scuola, senza parlare di quando si deve correre in ospedale non solo perchè nasce un figlio ma magari perchè qualcuno si e fatto male….

Per questo indispensabile servizio la nostra autovettura non chiede nulla in cambio, si accontenta di dormire al fresco, sotto le stelle, rischiando qualche ammaccatura, finendo per essere meno bella ma continuando ad essere lo stesso una di famiglia, pronta a mettersi in moto a qualsiasi temperatura e in qualsiasi momento.

A noi ci piace cosi com'e' perché è la nostra macchina, ha visto crescere i nostri figli ed ha conservato negli anni tutti nostri segreti.

Insomma, macchine, mogli, mariti e figli…… come so te li pigli.







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