giovedì 18 dicembre 2014

Tu sei mio Padre.....io sono tuo figlio.


Sembrava un giorno tranquillo ma ormai so bene che mai dire mai ed infatti alle 8 e un quarto bussano timidamente alla porta: "Preside sono la madre di Giacomo, la posso disturbare? Sono molto preoccupata perchè mio figlio non vuole più frequentare la Scuola, se ne sta sdraiato a letto tutto il giorno".

Mi racconta che qualche anno fa scopre il tradimento di suo marito con una donna che non vuole assolutamente mollarlo nonostante abbia dei figli da crescere, chiedendogli insistentemente di lasciare la famiglia.
Un giorno, all'improvviso, l'amante, si materializza con una scusa in casa di Giacomo e rivela ai figli la sua relazione clandestina con il papà.

Poi minaccia la madre e nei giorni seguenti la perseguita lasciandole dei bigliettini sotto la porta, nella cassetta postale, continuando ad importunarla con ogni genere di azioni al fine di esasperarla affinchè conceda la separazione.

Come se non bastasse anche il suo "compagno" inizia a telefonarle e a minacciare, questa volta il padre di Giacomo perché lasci in pace la sua donna.
Giacomo è sempre lì presente, anzi, il caso vuole che sia sempre lui a rispondere al telefono quando questa signora o il suo convivente chiamano ed è costretto ad ascoltare perfino particolari e fatti spiacevoli.
I giorni purtroppo passano tra una litigata e l'altra, un vero inferno e sempre alla presenza dei figli che assistono inermi.

La domenica non si esce più, come si dovrebbe fare in famiglia e l'estate sempre tutti a casa, oppure ognuno per conto proprio.
Sembra la fine, l'annullamento di qualsiasi prospettiva, come se si fosse verificata un'esplosione.
Ad un certo punto la mamma di Giacomo scoppia a piangere e dice che non ce la fa più ma che deve andare avanti per loro, soprattutto per Giacomo che rischia una depressione.
La Scuola è piena di situazioni simili, una vera emergenza.
Ragazzi che tornando a casa non trovando nessuno fino a sera per poi assistere all'ennesima litigata.
Il silenzio, l'isolamento che è la peggiore tra le punizioni per un essere umano, la più devastante.
La Scuola a tempo pieno potrebbe essere una goccia nell'oceano, una Scuola che nel pomeriggio mette in pista una serie di attività collegate alla realtà lavorativa, alla cultura, alla bellezza.

Ma la cosa più importante è combattere il demone della tristezza, nonostante tutto. L'eccessiva tristezza porta alla cattiveria. Si deve dare ai giovani almeno una ragione per cui vale la pena vivere anche quando lungo la vita ci si può scontrare con la croce. Dire ai nostri ragazzi che li amiamo prima che cambiano, cosi come sono. Sempre positivi, testimoni credibili, felici anche quando le cose vanno meno bene perché più si e contenti più si diventa buoni. Dietro la nostra libertà si nasconde un dramma, quello di poter fare realmente quello che si vuole, nel bene e nel male. I giovani li aiutiamo soltanto se vedono in noi la passione per la vita, comunque e in qualsiasi situazione. L'attuale crisi in fondo non e' principalmente economica ma dipende innanzitutto dall'eccessivo pessimismo e dalla tristezza della gente che non ci crede e che non aspira più alla propria santità.

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